giovedì 19 luglio 2007

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La propaganda c'entra poco: è una cosa che dico fin da quando son bambino, e che era stata messa da parte fino a qualche tempo fa. Da qualche mese però mi era ritornata la pulce nell'orecchio, mi era tornata l'idea malsana di provare. Avevo però delle... priorità, se così si vuole dire; degli impegni e delle promesse fatte ad altre persone da mantenere. Ora, che per un motivo o per l'altro queste priorità sono scese di importanza -non dentro di me, rimanendo comunque di un'importanza estrema, ma avendo deciso loro di essere meno importanti- mi è tornata questa malsana idea.
Un piccolo giro di telefonate e la conferma c'è stata: è possibile arruolarsi in America anche non essendo cittadini statunitensi. Per chi mi conosce a fondo (probabilmente 2 o 3 persone, esagerando, di quelle che stanno leggendo qua, se leggono) sanno quanto questo per me possa sempre aver significato tanto.
E' bastato telefonare all'ambasciata americana a Roma -al consolato a Firenze non è stato possibile avere informazioni- per avere un numero, che devo ancora chiamare, di una qualche base in Germania.
Se tutto va come spero, parto entro la fine dell'anno o poco dopo il capodanno per una ferma in servizio attivo di almeno 6 anni, con possibilità di riarruolamento. L'obiettivo finale è duro da raggiungere, ma è una cosa che sogno bene o male da sempre. Se mi è possibile anche solo provarci, ce la metterò tutta.

Questo ovviamente farebbe saltare le serali -anche se un diploma mi serve per conseguire l'obiettivo finale- ed un lavoro qua in Italia, anche se servirebbe per dare una mano in famiglia e non pesare troppo quando me ne vado (anche se, oltre ad uno zaino, 50€ al massimo, ed i soldi per il viaggio di più non mi serve).. il problema sta a trovarlo. Quello che, se mi confermano dalla Germania che è fattibile, devo fare, è rimettermi in forma e rimettermi a studiare tutto quello che di inglese -americano, anzi- non viene insegnato a scuola o corsi: slang e modi di dire particolari..

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