venerdì 28 settembre 2007

Rainman

E' un ronzio che aumenta di volume piano piano. Assomiglia molto a quello strano fruscio che fanno le casse quando alzi troppo il volume, e senti il disturbo e la resistenza sui cavi. Poi arriva l'odore, attraverso la finestra aperta con solo la serranda abbassata, e allora, in quel momento, capisci: piove. tranquilla, costante, serena. Piove come era da tempo che non pioveva. Finalmente.
La temperatura si abbassa, il cielo si scurisce, e le persone cambiano: la maggior parte di loro diventa triste, si arrabbia - come se potesse servire a qualcosa - e continua la sua vita. Tu invece no. Tu lo vedi. Non è semplice pioggia, ma è il mondo che piange, vedendo ciò che noi Uomini gli abbiamo fatto fregandocene delle conseguenze; vedendo come continuiamo continuamente a darci contro l'uno con l'altro, non rendendoci conto che il problema è tutt'altro.
Ti rendi conto che questa pioggia è una delle cose più belle che possano esserci, tutto sommato, perché riesce a fermare quel mondo pazzo che gli uomini hanno creato a loro comodità e piacere, che riesce a distoglierli per un attimo dalla loro quotidianità insulsa ed insignificante.
Ti rendi conto che queste sono lacrime di un cielo malinconico e triste di un mondo che si è arreso all'evidenza ma che, se potesse, urlerebbe a tutti gli uomini di smettere di fargli del male e di far male a loro stessi.
E loro, gli uomini, continuano a maledirlo, non rendendosi conto dell'avvertimento che il Mondo vuol dar loro, dandogli la cosa più bella ed importante che esista, portatrice di vita.
Guardando fuori la vedi: appare dal sommo buio nulla, scende silenziosa, assieme a tante altre sue simili e poi batte. Batte con tutta la forza che ha; batte sulle grondaie, batte sui tetti, sulle macchine, sull'asfalto, sul metallo, sulla plastica e sui poveri disgraziati che sono ancora in giro a quest'ora della notte senza niente per pararsi a causa della loro fighetteria. Batte ovunque, e non trova ciò che cerca. Batte, e si arrabbia. Ed il Mondo continua a piangere, ancora di più, di più, e ancora... Cerca la terra, cerca gli alberi, l'erba, il fango.. e tu la vedi, disperata, che continua a provare e, non sai bene perché, ti viene un senso di libertà, di sicurezza, di tranquillità che non provi in altre circostanze. Ti viene voglia di metterti un paio di pantaloni, un paio di scarpe, una maglietta ed uscire. Andare ad incontrarla. Dirle che non c'è bisogno che si arrabbi così tanto, che non serve a niente insistere... ormai l'uomo ha preso la sua strada.
E poi ridi.. sorridi, con ironia, e la senti che rallenta, piano piano, fino a venir soppressa dal suono del PC.. avrà smesso di piangere? si sarà veramente arreso all'evidenza?

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